LABORATORIO DI STORIA > percorsi didattici |
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COLTIVAVANO
IL BASILICO NELLA VASCA DA BAGNO |
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Presentazione | prerequisiti e competenze da attivare | ||||
TAPPA 1: LA REALTÀ DEI RAGAZZI | TAPPA 2: I DATI QUANTITATIVI | TAPPA 3: LA PROBLEMATIZZAZIONE | |||
TAPPA 4: IL QUESTIONARIO ALLE FAMIGLIE | TAPPA 5: LE INTERVISTE A CONFRONTO | Sitografia | Bibliografia | ||
Presentazione Il percorso si rivolge a studenti delle scuole medie inferiori ed intende, attraverso una ricerca di laboratorio che consenta l’intreccio di tipologie diverse di fonti, costruire un quadro del fenomeno migratorio in Italia negli anni ’50-’60, sia nei suoi aspetti quantitativi, sia indagando su come esso abbia inciso nelle relazioni tra i cittadini del nord e gli emigranti provenienti dalle varie regioni italiane, con la creazione di stereotipi e pregiudizi non dissimili da quelli che ora sono condizionano i rapporti tra gli stranieri immigrati e la popolazione italiana. Dal punto di vista metodologico, il percorso è organizzato in modo da partire concretamente dagli studenti (mediante la costruzione del loro albero genealogico) per porre subito come importante il nesso tra storia e biografia individuale: il problema dell’emigrazione è sì un evento storico, ma anche un dato della vita e dell’esperienza della generazione dei genitori e dei nonni. La fase successiva serve appunto a consolidare questo nesso attraverso l’analisi di dati quantitativi che, partendo da un “campo lungo” in termini spazio-temporali (l’emigrazione nell’Italia post-unitaria), gradualmente focalizzano l’attenzione, contemporaneamente, su uno spazio più limitato (Torino e poi Asti) e su tempi via via più vicini, per arrivare poi al presente mediante i dati sull’immigrazione attuale nel nostro paese. Il
trattamento e l’analisi delle tabelle statistiche (ciascuna scheda di analisi
propone sia domande descrittive sia domande interpretative rispetto ai dati
contenuti nelle tabelle stesse) ha inoltre lo scopo di far emergere le
conoscenze e le capacità di inferenza dei ragazzi a partire dal quadro che
hanno già del fenomeno migratorio. Questa metodologia muove dalla
considerazione che i ragazzi sono depositari di molteplici conoscenze, in parte
mutuate dalla scuola, in parte (spesso la maggiore) acquisite tramite le
relazioni sociali o gli atri media. Di conseguenza sarebbe inutile sovrapporre
ad esse altre conoscenze mediante una lezione frontale: le informazioni
rischierebbero di giustapporsi piuttosto che di integrarsi, impedendo ai ragazzi
stessi di ridisegnare le proprie mappe mentali alla luce di nuove conoscenze. Il modulo si propone inoltre di mettere gli studenti a confronto con diverse tipologie di fonti in modo da far cogliere loro come esse siano necessarie per ricostruire la complessità di un fenomeno. Si tratta naturalmente di una ricerca simulata, che preseleziona i materiali in vista del loro utilizzo, tuttavia si ritiene importante che i ragazzi sperimentino l’intreccio di diversi strumenti per imparare a porre ad essi le domande giuste e per cogliere come ciascun tipo di fonte abbia necessità di particolari precauzioni d’uso affinché le risposte che fornisce siano attendibili e valide dal punto di vista scientifico. La tappa successiva pertanto utilizza come fonte un repertorio di documentari degli anni ’50-’60 tratti da trasmissioni televisive dell’epoca. L’intento è quello di mettere in immagine alcuni aspetti del fenomeno migratorio e del contesto storico in cui si pone in modo da far cogliere in maniera evidente lo scarto tra quell’epoca e l’attuale anche per aspetti marginali (comportamenti, abbigliamento, caratteri delle abitazioni, delle città e dei paesi ecc.). La selezione dei brani riporta stralci di interviste a meridionali
emigrati al nord e ne sintetizza i problemi (cause dello spostamento, difficoltà
di inserimento ecc). E’ importante, in questa tappa del lavoro, sollecitare i ragazzi a generare il maggior numero di domande in modo da stimolare al massimo la curiosità e da consentire, attraverso di essa, un rinforzo motivazionale all’approfondimento. Dalle domande individuali, attraverso la discussione collettiva, si arriverà poi ad un questionario standard che i ragazzi utilizzeranno per raccogliere informazioni. Bisognerà comunque specificare loro che le domande che hanno enucleato non sono vincolanti e che rappresentano solo una traccia per un dialogo col testimone che sia volto a ricostruire motivazioni, condizioni, problemi relativi al fenomeno dell’immigrazione nell’astigiano. Anche in questo caso non si intende fornire in modo dettagliato le tecniche per l’intervista ma si vuole segnalare ai ragazzi come sia importante sollecitare domande e raccogliere dati anche al di là di quelli originariamente previsti, assecondando e stimolando l’interlocutore a chiarire e raccontare la sua esperienza. Sarà tuttavia necessario fornire loro alcune cautele rispetto all’attendibilità dei dati che ricaveranno dal loro lavoro. E’ importante infatti che i ragazzi, anche in questo caso, comprendano valore e limiti della fonte che stanno interrogando. Bisognerà pertanto metterli in guardia nei confronti della soggettività di una simile fonte e del fatto che le informazioni che ne derivano sono fortemente condizionate sia dal considerevole lasso di tempo trascorso, sia dalle convinzioni attuali del soggetto intervistato nei confronti del valore di quell’esperienza, che è stata probabilmente una delle più importanti dal punto di vista esistenziale, sia dalla complessiva autorappresentazione che vorrà dare di sé al suo giovane interlocutore. La successiva fase del lavoro riguarda il confronto dei dati ricavati dalle interviste e la loro tabulazione, in modo da chiudere il percorso di lavoro intorno all’emigrazione interna negli anni del boom economico. L’ultima
tappa prevista riguarda l’attualizzazione del discorso ed è essenzialmente
mirata al raggiungimento di obiettivi sul piano educativo più che in relazione
alle conoscenze storiche. Si propone infatti l’utilizzo degli stessi
questionari elaborati per indagare sull’emigrazione interna degli anni ’60
allo scopo di invece acquisire dati di conoscenza sull’attuale fenomeno
dell’immigrazione di stranieri nel nostro paese. Durata
Il percorso è diviso in 5
tappe per una durata complessiva di circa 10-12 ore. |
Prerequisiti
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Competenze da attivare
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